Lowen sostiene che ogni individuo fin dai primi momenti del suo concepimento è dotato di una naturale intelligenza che lo guida nei suoi movimenti, orientandolo ad una graduale ma piena espressione ed individuazione di sè: è una intelligenza istintiva, spontanea e naturale, che inizialmente si esprime in forme molto primordiali (come può essere l′istinto di suzione in un bambino) e via via si differenzia in comportamenti più complessi. Quando un individuo viene esposto ad una situazione di conflitto il nucleo istintivo reagisce attivando una serie di risposte sia sul piano cognitivo che somatico, finalizzate a risolvere il conflitto stesso (per esempio con una reazione di rabbia). Se il conflitto viene risolto la persona tende a tornare in uno stato di benessere. Se invece il conflitto perdura lo stato di reazione tenderà a rimanere attivo diventando via via più acuto e intenso. Quando questo accade nei primi anni di vita, se il contesto nel quale vive il bambino oltre a non favorire il suo naturale movimento spontaneo, punisce con punizioni o con deprivazioni anche la reazione riparativa, la sola possibilità che rimane al bambino è quella di andare a bloccare il proprio processo vitale; e questo può farlo come abbiamo detto sopra o eliminando l′energia che sostiene l′azione (blocco della respirazione), oppure imbrigliando in delle tensioni muscolari il movimento naturale attivo e quindi le sensazioni ad esse associate. Tutto ciò, se il conflitto è ripetuto o molto intenso, tenderà via via a strutturarsi in tensioni croniche e inconsapevoli che agiranno a livello inconscio. Tale strutturazione consente ladeguamento al proprio contesto ambientale e quindi garantisce la sopravvivenza. Lowen sostiene che tale schema diviene per l′individuo come una seconda natura: egli non può cambiarlo a meno che non recuperi la sua prima natura. Dice Lowen L′espressione seconda natura viene spesso usata per descrivere atteggiamenti psicologici e fisici che, benché innaturali, sono talmente entrati a far parte della persona da sembrare naturali. Il termine implica lesistenza di una prima natura libera da questi atteggiamenti strutturati. Questa prima natura può essere definita sia negativamente che positivamente. Possiamo dire che è, a livello corporeo, la assenza da tensioni muscolari croniche che limitano il sentire ed il movimento e, a livello psicologico, di razionalizzazioni, negazioni, proiezioni. Definendola positivamente diremmo che conserva la grazia e la naturalezza di cui normalmente tutti gli animali sono dotati dalla nascita. È importante riconoscere la distinzione tra seconda e prima natura, perché troppe persone accettano come naturali le proprie tensioni corporee e le proprie distorsioni, non vedendo che appartengono allordine di una seconda natura che pare naturale solo a causa di una lunga abitudine. La strutturazione delle tensioni croniche se da un lato può essere considerato un tradimento dell′organismo alla propria natura essenziale, dall′altra va considerato come un processo difensivo di vitale importanza. E importante sottolineare che la corazza caratteriale non è un nemico da sconfiggere, anzi essa è stata una nostra grande alleata. Essa è intervenuta a proteggerci ogni volta che era necessario. Ciò che si può modificare è l′investimento energetico che si fa in essa. Da reazione automatica e inconsapevole la corazza caratteriale può divenire come una alleata dell′individuo, che, divenuto capace di riconoscerla, potrà mettere in atto dei comportamenti adeguati in modo tale da eliminare le condizioni che richiedono la sua presenza. In altre parole ciò che cambia è che l′individuo diviene capace di scegliere, e acquisisce anche la capacità di difendersi in modi che hanno per lui un minor costo in termini di rinuncia a parti di sè e livello di energia. Le persone quindi strutturano la propria corazza caratteriale nella età infantile. Questa gli consente la sopravvivenza in funzione dell′adattamento necessario all′ambiente nel quale vivono. Quando crescono potenzialmente hanno a disposizione nuove risorse e una maggiore autonomia che consente loro di interagire in nuovi contesti e di sperimentarsi in modi nuovi. Ciò significa che le difese impiegate in età infantile potranno non essere più necessarie in ogni momento di vita dellindividuo. Tecnica bioenergetica La tecnica bioenergetica, avvalendosi di tecniche corporee che si affiancano ad un processo analitico, si propone di aiutare le persona a prendere consapevolezza di sé sia nelle parti istintive che nella armatura caratteriale, orientando il lavoro in modo da favorire nuovi livelli di organizzazione sia psichica che corporea che consentano all′individuo la possibilità di agire in modi nuovi, in linea con la loro situazione attuale. Note di neurofisiologia Recenti scoperte in ambito di neurofisiologia stanno dando una conferma alla teoria bioenergetica. Numerosi studi, per esempio quelli condotti da Antonio Damasio, hanno evidenziato che la consapevolezza corporea, ovvero le informazioni che a livello cerebrale contengono le afferenze di tutte le informazioni dei processi che avvengono nel corpo, svolgono un compito cruciale nei processi di costruzione della porpria identità e questo corrisponde bene a quando lowen dice allorché non vi sono blocchi o costrizioni a disturbare il flusso delleccitazione lindividuo si sente come una unità e come una continuità. I diversi aspetti della sua seconda personalità sono integrati, non dissociati. Non è una persona sessuale in contrapposizione ad una persona spirituale, e nemmeno sessuale il sabato sera e spirituale la domenica mattina. Non parla due linguaggi diversi. La sua sessualità è unespressione della sua spiritualità perché è un atto damore. La sua spiritualità ha un sapore terreno; è lo spirito della vita che egli rispetta nel modo in cui si manifesta in tutte le creature terrestri. Non è un essere in cui la mente domina il corpo, né un corpo senza mente. È una persona che pone mente al proprio corpo . Altri studi stanno mostrando che il corpo presenta una sua propria capacità di rispondere e di elaborare le informazioni che provengono dallambiente e una propria memoria il che evidenzia limportanza di uno stato di consapevolezza corporea. La scoperta dei neuroni specchio, ossia di una struttura neuronale che tende a creare in una persona una organizzazione corporea simile a quella di una persona osservata, evidenzia invece il ruolo che occupa in una persona la sua consapevolezza corporea, anche per quanto riguarda i piani di relazione interpersonale. Se sento i cambiamenti somatici che si verificano in me mentre osservo te sentirò te in me.